Theraphosa stirmi (Theraphosidae)

State cercando informazioni su una delle migali più grandi? Theraphosa stirmi è una specie eccezionalmente interessante che saprà stupirvi.

Tempo di lettura: 8 minuti

A cura di Luca Di Gioia

Scheda informazioni e allevamento di Theraphosa stirmi

Sottordine: Mygalomorphae
Famiglia: Theraphosidae
Sottofamiglia: Theraphosinae
Nome scientifico: Theraphosa stirmi (Rudloff & Weinmann, 2010)

INTRODUZIONE

Theraphosa stirmi, assieme alle specie affini Theraphosa blondi e Theraphosa apophysis, è una delle migali più iconiche e conosciute. Sicuramente nota per le sue grandi dimensioni, è una delle specie più ricercate. Fino a pochi anni fa era molto difficile da trovare anche dagli allevatori d’oltralpe. Crescendo il numero di allevatori e di riproduzioni, oggi sono molti gli esemplari diffusi nei terrari di tutta Europa. Questo però non deve trarre in inganno: rimane una specie difficile da gestire e non così banale da riprodurre.

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Areale di distribuzione Theraphosa stirmi
Fig.1: Areale di distribuzione delle tre specie di Theraphosa. In giallo Theraphosa apophysis, in celeste Theraphosa stirmi, in rosso Theraphosa blondi.

Theraphosa stirmi è una specie descritta da relativamente poco tempo. Fino al 2010 infatti si pensava che esistessero solo due specie in questo genere: T. blondi e T. apophysis.
Gli esemplari che arrivavano in Europa e che venivano considerati T. blondi erano, o almeno sembravano, tutti uguali. Inspiegabilmente però, era molto difficile avere successo negli accoppiamenti. Solo quando si iniziò a osservare che gli sling attribuiti a ovisacchi di T. blondi avevano le zampe chiare alle estremità, un carattere che sembrava invece esclusivo di T. apophysis, risultò evidente l’esistenza di una specie dalle caratteristiche proprie, ben distinta dalle altre.

Habitat tipico di Theraphosa stirmi, la foresta primaria Guyana e Brasile
Fig.2: Habitat tipico di Theraphosa stirmi. Foresta primaria Guyana e Brasile. Fonte www.flegt.org

Relativamente alla prima descrizione, gli esemplari di T. stirmi provenivano dalla Guyana (da non confondere con la Guyana francese, paese in cui è invece diffusa T. blondi). Nel 2017 è stata riportata un’altra popolazione, questa volta dal Brasile non molto distante dal confine venezuelano (Fig.1).

Il suo habitat è la foresta primaria, una foresta pluviale tropicale, incontaminata, con temperatura medie annue molto elevate (25°C) e notevoli precipitazioni. In questo contesto, Theraphosa stirmi è solita scegliere come tana grossi anfratti nel terreno, buche o ripari tra grossi legni o radici. Sfrutta anche tane abbandonate da altri animali dopo averle adeguate alle sue esigenze. E’ pertanto considerabile un Theraphosidae terricolo e opportunista.

DESCRIZIONE E ABITUDINI

Come abbiamo già detto, Theraphosa stirmi è una specie molto apprezzata in terraristica per le notevoli dimensioni, che possono superare tranquillamente i 25cm di legspan.
Presenta una colorazione color nocciola uniforme su tutto il corpo, più chiara della congenerica Theraphosa blondi dalla quale è facilmente distinguibile per l’assenza di peluria sulle patelle. Gli sling e i giovanissimi esemplari hanno i tarsi e metatarsi delle due zampe anteriori di una colorazione chiara, rosata. Il dimorfismo sessuale non è marcato, se non per il fatto che i maschi adulti assumono una fisionomia più snella, con zampe molto allungate e addome proporzionalmente di ridotta dimensione. I maschi adulti di questa specie non presentano gli speroni tibiali e questo li differenzia dai maschi di T. apophysis che invece ne sono muniti. 

Theraphosa stirmi, come le congeneriche, è una migale molto aggressiva e reattiva. Se disturbata, la sua prima arma di difesa è costituita dai peli urticanti molto efficaci. Questi verranno abbondantemente scalciati con l’ultimo paio di zampe sfregando l’opistosoma su cui sono situati. Un deterrente molto potente per le mucose di possibili predatori, o per l’uomo. Successivamente assumerà la classica posizione intimidatoria (display) alzando le zampe anteriori mostrando e muovendo le enormi zanne. Questa specie è anche nota per il sibilo ben percepibile, un suono prodotto dagli organi stridulatori di cui è munita. Su una scala di aggressività da 1 a 10 viene collocata a 8 ed è quindi sconsigliata ad un neofita (anche per la sua capacità di compiere scatti repentini).

Display di minaccia di una Theraphosa stirmi
Fig. 5: Tipico display di minaccia di un esemplare infastidito.

VELOCITA’ DI CRESCITA E DIMENSIONI

È una migale dall’accrescimento medio/veloce, dovuto anche alle dimensioni già considerevoli degli spiderlings il cui legspan si aggira intorno ai 3 cm. I tempi di maturazione sono indicativamente di 5 anni per le femmine e di 4 per i maschi. Tempistiche di tutto rispetto considerando la taglia che raggiungono da adulti.

ALLEVAMENTO

Per allevare Theraphosa stirmi occorre un terrario più grande della media a cui siamo abituati. Per un esemplare di grande taglia o adulto, può andare bene una vasca da almeno 20 litri (o in alternativa un cubo di almeno 40x40x40 cm) con un allestimento idoneo per migali terricole.
Nella nostra guida all’Allevamento delle Migali potrete trovare molte informazioni dettagliate su come allestirlo.
Sicuramente non deve mancare un abbondante substrato, utile a mantenere a lungo costante l’umidità nella teca. Si realizza poi una grossa tana  sul substrato idonea a creare un riparo: questo può essere ottenuto sia con un sughero a forma di mezzaluna, sia scavando un rifugio sotto ad un grosso pezzo di sughero infisso nella torba. Qui sotto, in ombra, la migale stazionerà per la maggior parte del tempo.

Il range di temperatura ideale da mantenere nella teca è tra i 18°C (inverno) e i 25°C gradi (estate). Resistono bene fino ai 28/30 °C ma poi iniziano a mostrarsi irrequiete tentando di evadere dal terrario in cerca di refrigerio. Nelle estati più calde è quindi consigliato ridurre la temperatura ambientale sotto tali valori e fornire con continuità acqua nella teca. È consigliato infatti mantenere un alto tasso di umidità, 80/90%, avvicinandosi così alle condizioni della foresta primaria di cui è originaria.

Muta di Theraphosa stirmi e peli urticanti sul substrato
Fig.6: Processo di muta di Theraphosa stirmi. Setole urticanti sparse sul substrato.

Theraphosa stirmi in natura si nutre principalmente di invertebrati ma non disdegna anche piccoli vertebrati, come anfibi o piccoli rettili. Nelle fasi iniziali di crescita si dimostra vorace e accetta ogni tipo di preda delle adeguate dimensioni. Allo stadio adulto si possono somministrare grosse blatte (come Gromphadorhina portentosa o Blaptica dubia). Saltuariamente, anche se non necessario, si possono somministrare pezzi di carne cruda e magra. Questa può essere posizionata sul substrato nei pressi della tana e verrà consumata successivamente senza problemi. Se invece non dovesse essere consumata, è necessario rimuoverla quanto prima per evitare la formazione di muffe e di cattivi odori.

Curiosità: Tutte le specie del genere Theraphosa sp., nel periodo precedente alla muta di accrescimento tendono a coprire interamente il substrato con una quantità molto abbondante di peli urticanti. A tal riguardo bisogna prestare molta attenzione al momento della rimozione dell’esuvia dalla teca essendo i peli molto volatili. È consigliabile quindi nebulizzare leggermente l’area ricoperta di setole per evitare che queste volino nella nostra direzione. Nella Fig. 6 può vedere l’abbondante strato di peli urticanti posizionati intorno alla migale durante le prime fasi della muta.

RIPRODUZIONE

Accoppiamento di Theraphosa stirmi
Fig.7: Accoppiamento di Theraphosa stirmi

L’accoppiamento di Theraphosa stirmi, se ben gestito con la sincronizzazione delle mute di entrambi gli esemplari, risulta sempre molto tranquillo. Tipicamente i maschi maturi raggiungono il legspan delle femmine e quindi non si sottolineano particolari avversioni all’accoppiamento da parte della femmina. Le femmine devono essere comunque sempre ben alimentate.
Si consiglia di procedere all’accoppiamento tra settembre e novembre (quando si regolano le temperature con i cavetti riscaldanti) per poi avere le deposizioni a inizio estate quando le temperature ambientali si alzano.

Durante la fase di corteggiamento il maschio inizia a vibrare e a grattare il substrato con i pedipalpi; successivamente la femmina tamburella insistentemente sul terreno in risposta. Il tamburellamento da parte della femmina continua anche durante l’approccio (come in Fig. 7) e fino all’inserimento dei bulbi da parte del maschio.

Deposizione di Theraphosa stirmi nella tana sigillata
Fig.8: Tana sigillata durante le fasi di deposizione

Dopo ben quasi 10 mesi ha inizio la deposizione. Se viene fornito un set up adeguato, l’entrata della tana viene completamente sbarrata per evitare intrusioni da parte di elementi esterni come sporcizia, predatori o comunque ospiti indesiderati. La chiusura della tana e la preparazione dell’ovisacco va fatto coincidere con il graduale abbassamento dell’umidità del terreno e l’innalzarsi delle temperature.

L’ovisacco viene sempre sorvegliato dalla madre e trattenuto tra i cheliceri i pedipalpi e le zampe anteriori.
È consigliabile, anche se difficoltoso, prelevarlo dopo 5 settimane dalla deposizione per far terminare lo sviluppo in incubatrice. Nel caso di una mia riproduzione, all’apertura dell’ovisacco alla quinta settimana, oltre il 90% delle larve erano al secondo stadio. All’interno sono stati contati un totale di 130+ esemplari.
Generalmente gli ovisacchi contengono all’incirca 100 uova, ma come visto i numeri possono essere tranquillamente più alti.

A titolo d’esempio, si riporta una cronologia delle ultime due riproduzioni di Theraphosa stirmi.

Prima schiusa

Accoppiamento 09/2018
Deposizione 07/2019
Secondo stadio larvale L2 08/2019
Prima muta 11/2019

Seconda schiusa

Accoppiamento 11/2019
Deposizione 07-08/2020
Secondo stadio larvale L2 09/2020
Prima muta (11/2020)

Una volta raggiunga la prima muta (1fh) gli sling, già grandi e autonomi, risultano molto tolleranti tra di loro, anche se comunque è sempre preferibile dividerli dopo pochi giorni dalla muta.

Sling di Theraphosa stirmi con le zampe chiare
Fig.11: Riproduzione di Theraphosa stirmi. Gli sling dopo la prima muta mostrano tarsi e metatarsi di colore chiaro.

REFERENZE

– Rudloff, J.-P. & Weinmann, D. (2010). A new giant tarantula from Guyana. Arthropoda Scientia 1: 21-40.

– Carvalho, L. S., Martins, P. H., Schneider, M. C. & Cabra-García, J. (2017). New records of spiders (Arachnida, Araneae) from the state of Roraima, northern Brazil. Check List 13(1, 2040): 1-23. doi:10.15560/13.1.2040

– Almeida, M. Q., Salvatierra, L. & Morais, J. W. de (2018). First record of Theraphosa apophysis (Tinter, 1991) (Araneae, Mygalomorphae, Theraphosidae) in Brazil. Check List 14(4): 647-650. doi:10.15560/14.4.647

– World Spider Catalog (2021). World Spider Catalog. Version 22.5. Natural History Museum Bern, online at http://wsc.nmbe.ch, accessed on {25/10/2021}. doi: 10.24436/2

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