Esistono le liste rosse di ragni e scorpioni minacciati? Scopriamo insieme cosa è la Lista Rossa IUCN, come si elaborano le Red List nazionali o locali e se ci sono aracnidi inseriti in questi importanti cataloghi a tutela di flora e fauna in via di estinzione.
A cura di Audrey Marsy
Indice dei contenuti
ToggleINTRODUZIONE
Negli ultimi decenni la comunità scientifica e gli enti internazionali hanno sempre più focalizzano l’attenzione sulla salvaguardia della biodiversità e la tutela della flora e della fauna minacciate. È diventato comune leggere l’espressione “Lista rossa” (Red List), in riferimento ad un inventario, globale o locale che sia, di tutti quegli animali e quelle piante che sono vulnerabili o minacciate di estinzione nel loro ambiente tanto da meritare protezione.
La Lista Rossa di riferimento la si deve al lavoro dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for the Conservation of Nature, da cui l’acronimo IUCN), un’organizzazione non governativa internazionale con sede in Svizzera fondata nel 1948 (https://www.iucn.org/). Questa organizzazione ha sempre perseguito i suoi importanti fini: «influenzare, incoraggiare e assistere le società del mondo al fine di conservare l’integrità e la diversità della natura e di assicurare che qualsiasi utilizzo delle risorse naturali sia equo ed ecologicamente sostenibile», diventando interlocutore credibile con gli Stati, con le Nazioni Unite e tutte le altre entità sovranazionali. L’IUCN riunisce infatti diverse organizzazioni, scienziati ed esperti, ed ha oggi un ruolo fondamentale nell’assistere le società di tutto il mondo per la conservazione della biodiversità.
È proprio questa organizzazione che negli anni, a partire dagli anni 60 per le piante ma poi con maggiore energia dai primi anni 90, ha pubblicato e periodicamente aggiornato la IUCN RED LIST.
LA IUCN RED LIST
La Lista Rossa IUCN (https://www.iucnredlist.org/) ha portata globale, interessando animali e piante di ogni parte del mondo e fornendo per loro una valutazione oggettiva del livello di rischio. Attualmente nella Red List IUCN sono catalogate 142 500 specie. Sebbene la Red List fornisca una buona idea dello stato attuale delle specie a rischio di estinzione, non dovrebbe essere interpretata come una valutazione completa della biodiversità mondiale. Infatti, le valutazioni sono state completate solo per il 6% delle specie descritte nel mondo!
Alcuni gruppi tassonomici sono stati completamente o quasi completamente valutati, come il caso degli anfibi (di cui 41% sono minacciati), squali e razze (37% minacciati), mammiferi (26% minacciati), uccelli (13% minacciati), e per le piante le conifere (34% di specie minacciate) e le cicadi (63% specie minacciate). Altri gruppi come i funghi, le restanti piante, le specie acquatiche oppure gli invertebrati, non sono ben rappresentati nella lista rossa. Per esempio gli invertebrati, che rappresentano il più grande gruppo tassonomico del regno animale (circa 97% degli animali), costituiscono solo il 32% di tutte le valutazioni degli animali sulla Red List IUCN.
Inizialmente la Lista Rossa raccoglieva le valutazioni soggettive dei principali esperti delle diverse specie. Questo creava dei malcontenti in quanto la comunità scientifica non sapeva con che criterio alcune specie erano state inserire come vulnerabili e altre invece non prese in considerazione. Dal 1994 però le valutazioni del livello di rischio di estinzione sono basate su un sistema di categorie e criteri quantitativi e scientificamente rigorosi, condivisi dalla comunità scientifica e applicabili a tutte le specie viventi ad eccezione dei microrganismi. Andremo tra poco a vederli nel dettaglio.
Le liste rosse possono anche essere declinate ad un livello non globale (continentale, nazionale o regionale), per la cui applicazione esistono delle linee guida ufficiali (IUCN 2012). Lo stato di rischio delle popolazioni nazionali (o regionali) di una specie può essere infatti diverso rispetto a quello globale. Per esempio, una specie valutata a minor rischio globalmente può essere in pericolo critico ad una scala regionale perché ci sono pochi individui o se ne osserva un elevato declino dovuto a modifiche dell’habitat. D’altro canto, esistono specie in rapido declino globale ma localmente ancora stabili.
UNA SPECIE IN RED LIST È AUTOMATICAMENTE PROTETTA?
La Lista Rossa IUCN non apporta una protezione legale alle specie minacciate, ma è soltanto uno strumento scientifico e internazionale prodotto per informare e sensibilizzare i governi e l’opinione pubblica sul tema della conservazione. È importante per aiutare i decisori e gli attori della salvaguardia ambientale a definire delle priorità di conservazione delle specie, essendo il riferimento scientifico su cui basare eventuali provvedimenti legislativi. Purtroppo, la sola Lista Rossa non può proteggere le specie minacciate o sanzionare chi le danneggia. Non diversamente dalla Convenzione CITES sul Commercio Internazionale delle Specie di Fauna e Flora Selvatiche Minacciate (CITES) che, essendo una convenzione internazionale, nulla potrebbe senza apposite leggi nazionali emanate dai paesi che ne fanno parte.
CATEGORIE E CRITERI DELLA LISTA ROSSA IUCN
Come abbiamo visto la Lista Rossa non si limita a elencare le specie a rischio di estinzione ma apporta anche delle valutazioni sullo status di salvaguarda delle specie. Questo avviene tenendo conto di alcuni criteri come il tasso di declino, la dimensione della popolazione, l’areale di distribuzione geografica e il suo grado di frammentazione e analisi quantitative atte a valutare la probabilità di estinzione della specie. Il risultato è una catalogazione delle specie in nove categorie.
Le categorie della Lista Rossa sono le seguenti:
Per poter valutare le specie secondo il metodo della IUCN è importante, come prima cosa, avere un quantitativo sufficiente di dati per l’applicazione dei criteri. Questo è problematico per i gruppi di animali poco studiati, come i ragni.
A volte vengono considerati meritevoli di importanza gruppi di animali e piante che sono potenzialmente minacciati, ma dei quali non si hanno sufficienti dati per inquadrarli con i criteri IUCN. In questo caso, essi vengono inseriti nella categoria DD (Carente di Dati), identificandoli come specie su cui si dovrebbero approfondire le ricerche.
I criteri per l’inclusione delle specie in una categoria della Lista Rossa IUCN sono i seguenti:
Il criterio A si basa sulla velocità di declino della popolazione della specie considerata, indipendentemente dalla sua consistenza numerica iniziale. I numeri presentati sono usati quando le cause del declino sono ancora in atto, non sono note oppure non sono reversibili. Nel caso in cui le cause del declino fossero conosciute, e quindi vi si potesse porre rimedio, oppure fossero relegate a situazioni ormai passate o fossero cause dagli effetti reversibili, i valori da considerare sarebbero leggermente diversi e più tolleranti. Per la valutazione di questo criterio ci si basa sull’osservazione diretta delle cause e degli effetti, su un indice di abbondanza, la riduzione dell’areale o della qualità dell’habitat, e così via.
Il criterio B si basa sulle dimensioni dell’areale geografico di distribuzione della specie. Affinché una specie sia considerata minacciata il suo areale deve essere di piccole dimensioni (Tabella 2), ma ciò non è di per sé sufficiente. Sono necessarie almeno altre 2 condizioni: che la popolazione al suo interno sia relegata a frammenti di habitat reciprocamente isolati e che si osservino un declino o un’estrema fluttuazione dell’areale geografico di distribuzione, del numero di individui/ popolazioni o della qualità dell’habitat della specie.
La Zona di occorrenza si definisce come il più piccolo poligono dove sono contenuti tutti i siti di presenza (osservata o dedotta) della specie.
La Zona di occupazione è la superficie occupata dalla specie dentro la zona di occorrenza, questo perché la specie spesso non occupa tutta la sua zona di occorrenza che può contenere habitat non idonei. La zona di occupazione è la più piccola superficie necessaria alla sopravvivenza della specie. La scala dei quadrati è scelta secondo le caratteristiche della specie considerata.
Il criterio C si applica a popolazioni numericamente ristrette, misurando il numero di individui maturi per il quale debba essere osservato/stimato il declino. Questo criterio è difficilmente applicabile su popolazioni di artropodi per le quali il numero preciso di individui non è conosciuto. Più spesso si usa per grandi mammiferi ben studiati per i quali è possibile stimare con molta precisione il numero totale di individui (orsi, elefanti…).
Il criterio D si applica esclusivamente alle specie con popolazione o areale di distribuzione estremamente esigui.
Il criterio E si basa su probabilità di estinzione quantitative stimate per un intervallo temporale preciso. Queste stime di probabilità possono essere ottenute tramite modelli, ad esempio analisi della vitalità della popolazione basata su simulazioni dell’andamento demografico. Questo criterio non è adatto agli artropodi soprattutto per la difficoltà insita nell’ottenere dati con questo livello di precisione.
RED LIST NAZIONALI E LOCALI
Per elaborare una Lista Rossa ad un livello inferiore a quello mondiale, quindi nazionale o regionale, si fa la prima valutazione in base ai dati locali disponibili. È però necessaria una seconda valutazione fatta dagli specialisti per valutare le possibilità di uno scambio di individui con altre popolazioni al di fuori della regione considerata.
Infatti, una specie che può ricevere l’apporto di individui dall’esterno, dove esiste ad esempio una popolazione stabile, potrà ricevere, dopo valutazione dagli scienziati, un rischio di estinzione effettivo più basso di quello stimato in prima istanza.
Al contrario se la popolazione regionale si mantiene soltanto grazie all’approvvigionamento permanente di individui da una popolazione esterna, e se anche quest’ultima è in declino, è quindi molto probabile che la popolazione locale corra un rischio maggiore di quanto stimato durante la prima valutazione. Si dovranno quindi seguire scrupolosamente le specifiche indicazioni fornite dalla IUCN 2012. Esempio: “Se una piccola popolazione di uccelli nidificanti beneficia di apporti significativi di individui provenienti da popolazioni extraregionali in buono stato di conservazione, allora la categoria preliminare definita in prima fase può essere ridotta di uno o più livelli.” (IUCN France, 2018)
Le liste rosse regionali vengono solitamente create a partire di gruppi tassonomici specifici e non valutando contemporaneamente animali o piante molto diverse tra loro. Ad esempio in Italia si può citare la Lista Rossa dei Vertebrati italiani (includendo pesci cartilaginei / d’acqua dolce, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi), la Lista Rossa delle Libellule, la Lista Rossa delle Farfalle, delle Api, dei pesci ossei marini o della flora italiana e così via.
I RAGNI E GLI SCORPIONI NELLE LISTE ROSSE?
I ragni e gli scorpioni non sono tra i gruppi di invertebrati più popolari e anche per questo motivo figurano tra i gruppi meno studiati, nonostante la loro importanza nell’ecosistema. Recenti ricerche scientifiche evidenziano come questi aracnidi possano rappresentare degli utili dei bio-indicatori, soprattutto quando hanno un habitat o un microhabitat molto specifico e ristretto. Infatti questo stretto legame al loro ambiente e alle risorse trofiche disponibili li rende molto sensibili ad ogni cambiamento, rendendoli vulnerabili alle degradazioni dell’habitat.
È per questo che li troviamo all’interno della Red List IUCN.
Delle quasi 50000 specie di ragni nel mondo, l’IUCN (gennaio 2022) ha dato una valutazione solo per 365 in cui 210 sono considerate minacciate. Tra queste, degne di nota sono le grandi migali (famiglia Theraphosidae (Qui un nostro approfondimento), in cui 39 specie riportate in red list) che sono molto minacciate sia dalla distruzione del loro habitat, legata anche al loro basso tasso di riproduzione, ma anche dal prelievo per fini commerciali. In particolare l’attenzione è stata posta verso il genere Brachypelma (18) e Poecilotheria (9), non a caso inseriti entrambi nella normativa CITES ( Convenzione di Washington), e probabilmente altre verranno sottoposte a valutazione.
Tra gli scorpioni solo 3 specie vengono riportate. Sono poi inseriti anche altri aracnidi, come Opilioni, Pseudoscorpioni e Amblypygi, per la ristrettezza del loro areale di diffusione soprattutto quando endemici di isole o ambienti confinati come quelli ipogei.
A livello Europeo, nella Lista Rossa sono riportate 35 specie di ragni considerate minacciate di cui 16 CR (in pericolo critico), 5 EN (in pericolo) e 14 VU (vulnerabili).
Purtroppo la qualità dei dati disponibili sui ragni, e in generale sugli aracnidi, non è sempre adatta alla valutazione delle minacce secondo i criteri IUCN. Quindi le eventuali categorie assegnate sono più che altro indicazioni del rischio previsto per le specie, basato solo sulle poche conoscenze attuali.
E PER PROTEGGERLI COSA SI FA IN EUROPA?
I paesi d’Europa che hanno studiato e valutato il più grande numero di specie secondo i criteri IUCN sono i paesi del Centro-Nord.
La Germania è il primo stato a munirsi di una Lista Rossa https://www.rote-liste-zentrum.de/en/Red-Lists-1707.html (https://www.rote-liste-zentrum.de/en/Spinnen-Arachnida-Araneae-1758.html) e quello con il più alto numero di report sulle specie minacciate.
Nel Regno Unito tutte le 664 specie di ragni presenti sono state valutate secondo i criteri IUCN (https://www.britishspiders.org.uk/status_review).
Si può anche citare la Repubblica Ceca (https://www.arachnology.cz/cas/red-list-of-arachnids-of-czech-republic-13.html?jazyk=cs ) e la Danimarca (https://ecos.au.dk/forskningraadgivning/temasider/redlistframe/artsgrupperne/oevrige-leddyr/edderkopper ) che possiedono una Lista Rossa nazionale completa.
Altri paesi hanno delle liste regionali, come ad esempio il caso del Belgio (per la regione delle Fiandre), della Francia (per il Nord-Pas de Calais) o dell’Italia (per l’Alto Adige).
Sebbene il bacino del Mediterraneo racchiuda la più grande diversità di specie e sicuramente le più minacciate (perdita dell’habitat, aumento del turismo e delle aree urbane, e gli incendi sempre più frequenti), questa zona ha una percentuale nettamente minore di specie valutate rispetto al numero di specie totali.
La Spagna, ad esempio, riporta soltanto 10 specie su 1213, la Croazia 12 su 765, la Grecia 32 su 1285. Anche per l’Italia non tutte le specie (circa 1700) sono state valutate secondo i criteri IUCN. Tuttavia, esiste al livello nazionale una valutazione per 123 specie (Ruffo & Stoch, 2006) e un elenco di 27 specie minacciate o rare (Groppali e Priano 1992). Ci sono anche paesi, come il Portogallo, che non hanno una lista rossa.
Come detto in precedenza, bisogna ricordare che il livello di minaccia evidenziato dalla Red List non fornisce automaticamente uno status di protezione. Infatti Macrothele calpaiana è l’unica specie ad essere veramente protetta in Europa grazie alla Convenzione di Berna e alle direttive Habitat https://www.coe.int/en/web/bern-convention .
Al livello Europeo si parla di conservazione solo per poche specie e soprattutto per quelle che vivono negli habitat in notevole declino: Eresus spp., Dolomedes plantarius e Argyroneta aquatica. Queste ultime due sono classificate come invertebrati di interesse regionale in Lombardia e, grazie alla Legge Regionale 31 marzo 2008, n. 10 “Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea”, le specie e i relativi habitat sono protetti.
RAGNI MINACCIATI PRESENTI IN ITALIA
Vesubia jugorum è una specie appartenente alla famiglia Lycosidae che vive sulle Alpi, nei pressi del confine italo-francese. È legata ad ambienti rocciosi al di sopra dei 2300m di quota dove le temperature scendono moltissimo nei mesi invernali. La specie, minacciata al livello globale, è valutata EN (In pericolo) nella Lista Rossa globale secondo il criterio B, basato sulla distribuzione geografica ristretta.
Dolomedes plantarius, un grande Pisauridae, è una specie legata in modo significativo alle aree umide vivendo e cacciando sulla superficie degli specchi d’acqua. Le popolazioni sono minacciate dalla scomparsa del loro habitat, dall’isolamento e dall’inquinamento delle acque. Per questi motivi la specie è valutata VU (Vulnerabile) nella Lista rossa globale. In Italia la specie risulta particolarmente minacciata sia per le cause già citate ma anche per il cambiamento climatico, la frammentarietà del suo habitat e alle sue ridotte capacità dispersive. Questo ragno infatti è segnalato solo in poche località del Piemonte, Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Sardegna.
Macrothele calpeiana è una specie molto particolare, originariamente endemica della Spagna e unico Macrothelidae europeo. Associata alle aree aride del sud, quali i tipici boschi di quercia da sughero e macchia mediterranea, in relazione al degrado dell’habitat in cui vive è stata inclusa tra le specie rigorosamente protette della Convenzione di Berna. Tuttavia, è stato osservato che questa specie è molto diffusa in habitat antropizzati in particolare nelle piantagioni di olivi ornamentali. Questi ultimi sono proprio l’agente veicolante per il trasporto di questa specie fuori del suo areale (Italia, Svizzera, Belgio, Olanda). Sebbene non vi siano prove certe della sua acclimatazione in Italia e in altri paesi, questi dati potrebbero mette in discussione la sua effettiva vulnerabilità. Per il momento non è stata valutata secondo i criteri dell’IUCN e quindi non figura nella lista rossa globale.
Argyroneta aquatica è l’unico ragno conosciuto a condurre l’intero ciclo biologico sott’acqua, trattenendo intorno al corpo uno strato d’aria grazie alla presenza di setole idrofobiche. Questa caratteristica ne fa una specie molto particolare e degna di attenzione. In Italia si trova solo in pianura Padana (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) oltre ad alcune vecchie segnalazioni in Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e vive in acque calme, ricche di vegetazione. Questa specie è particolarmente minacciata dall’inquinamento, della modificazione delle aree umide per le attività umana e dal cambiamento climatico. Non è stata valutata secondo i criteri IUCN, ma in Europa è spesso citata nelle misure conservazionistiche per la sua specificità di habitat.
REFERENZE
Siti web:
- IUCN: http://www.iucn.it/pagina.php?id=2
- Categorie e criteri IUCN: http://www.iucn.it/categorie.php
- Lista Rossa globale: https://www.iucnredlist.org/search?searchType=species
- Convention on the Conservation of European Wildlife and Natural Habitats, Council of Europe https://www.coe.int/en/web/bern-convention
Pubblicazioni:
- IUCN 2012 The Guidelines for Application of IUCN Red List Criteria at regional and national levels.
- UICN France (2018). Guide pratique pour la réalisation de Listes rouges régionales des espèces menacées – Méthodologie de l’UICN & démarche d’élaboration. Seconde édition. Paris, France.
- IUCN Standards and Petitions Committee. 2019. Guidelines for Using the IUCN Red List Categories and Criteria. Version 14. Prepared by the Standards and Petitions Committee. Downloadable from http://www.iucnredlist.org/documents/RedListGuidelines.pdf
- Summary of the five criteria (A-E) used to evaluate if a taxon belongs in an IUCN red list threatened category (critically endangered, endangered or vulnerable. IUCN
- Groupe ornithologique et naturaliste du Nord – Pas-de-Calais (Coord.), (2018). Liste rouge des espèces menacées – Les Araignées du Nord et du Pas-de-Calais. Fascicule labellisé au titre du Patrimoine naturel des Hauts-de-France. Version : 8-1-2019. 27 p.
- F Milano, P Pantini, S Mammola, M Isaia, (2017). La conservazione dell’araneofauna in Italia e in Europa. Atti Accademia Nazionale Italiana di Entomologia Anno LXV, 2017: 91-103
- F Milano, T Blick, P Cardoso, M Chatzaki, C Sayuri Fukushima, P Gajdoš, A T Gibbons, S Henriques, N Macías-Hernández, S Mammola, W Nentwig, M Nolan, J Pétillon, N Polchaninova, M Řezáč, J Sandström, H Smith, K Wiśniewski, M Isaia, (2021). Spider conservation in Europe: a review, Biological Conservation, Volume 256, 2021, 109020, ISSN 0006-3207, https://doi.org/10.1016/j.biocon.2021.109020
- Blick T et al. (2015) Rote Liste gefährdeter Tiere, Pflanzen und Pilze Deutschlands, Band 4: Wirbellose Tiere (Teil 2). – Münster (Landwirtschaftsverlag). – Naturschutz und Biologische Vielfalt 70 (4): 383-510.
- Harvey, P., Davidson, M., Dawson, I., Hitchcock, G., Lee, P., Merrett, P., Russell, Smith, H. 2017 A review of the scarce and threatened spiders (Araneae) of Great Britain, Species Status No. 22, Natural Resources Wales, Cardiff. https://naturalresources.wales/media/683018/nrw-evidence-report-11-spider-status-review.pdf
- Mammola S, Milano F, Cardoso P, Isaia M (2016) Species conservation profile of the alpine
stenoendemic spider Vesubia jugorum(Araneae, Lycosidae) from the Maritime Alps. Biodiversity Data Journal 4:
e10527. doi: 10.3897/BDJ.4.e10527