I ragni delle abitazioni

I ragni delle abitazioni: gli ospiti a otto zampe delle nostre case.

Tempo di lettura: 8 minuti

A cura di Piergiorgio di Pompeo

I ragni delle abitazioni

Introduzione

Considerata la grandissima adattabilità ecologica dei ragni, un ordine di aracnidi che ha conquistato praticamente ogni tipologia di habitat nel mondo naturale, non sorprende il fatto che molte specie prosperino abitualmente negli ambienti antropici e nelle nostre case. Si tratta per la maggior parte di specie che, ancestralmente, prediligevano habitat rocciosi, cortecce degli alberi, grotte e caverne ma che sono al giorno d’oggi più comuni e diffuse all’interno o in prossimità di edifici e abitazioni: il riparo dagli agenti atmosferici e la scarsità di predatori quali rettili e uccelli, li rende infatti ambienti ospitali e idonei per numerose specie

L’elenco seguente riporta i generi e le specie di ragni più diffusi nelle nostre abitazioni, suddivisi per famiglie. Sono state volutamente escluse tutte quelle specie che entrano accidentalmente e temporaneamente nelle case dall’esterno, focalizzando invece l’attenzione sui ragni più comuni e noti che si sviluppano e riproducono abitualmente negli edifici. Oltre a una breve descrizione, alle dimensioni riferite al corpo (zampe escluse quindi) e a indicazioni di natura etologica, verranno proposte per ognuno delle foto esplicative.

Agelenidae

Ragni robusti e di medie-grandi dimensioni, le specie casalinghe più note di questa famiglia appartengono al genere Tegenaria. I ragni di tale genere costruiscono, negli angoli bui e umidi di case e cantine, tele a lenzuolo di forma generalmente triangolare che si diramano da un rifugio tubolare. Solitamente è facile rinvenire le femmine mentre stazionano nelle loro tane e i maschi adulti erranti in casa alla ricerca di una femmina. La visione di questi ragni può suscitare meraviglia se non timore date le grandi dimensioni. Tra le varie specie italiane, la più grande è Tegenaria parietina che può raggiungere i 20 mm di corpo nelle femmine e superare i 10 cm di apertura zampe nei maschi adulti. Nonostante l’aspetto poco rassicurante e la taglia ragguardevole, sono ragni del tutto innocui per l’uomo.

Pholcidae

Questa famiglia si colloca in prima posizione come varietà di generi presenti nelle case italiane. Ben tre specie appartenenti a tre generi diversi sono piuttosto comuni all’interno di abitazioni e cantine. Tutte le specie appartenenti a questa famiglia sono assolutamente innocue per l’uomo e costruiscono tele irregolari e disordinate sulle quali si muovono con agilità grazie alle loro zampe estremamente lunghe e sottili.

Pholcus phalangioides: misura circa 1 cm, ed è una specie molto frequente nelle abitazioni e negli edifici. Probabilmente è il ragno sinantropo piu comune in Europa. E’ caratterizzato da un’uniforme colorazione grigio-marroncina e dall’assenza di evidenti disegni sull’addome. Predilige ambienti bui, umidi e tranquilli come bagni e cantine, dove costruisce la sua tela negli angoli delle pareti e sui soffitti.

Holocnemus pluchei: simile alla specie precedente per dimensioni e morfologia, ne differisce per l’addome vistosamente segnato sia da disegni geometrici chiari dorsali che da un’ evidente banda nera ventrale. Predilige ambienti più luminosi e asciutti ed è più frequente nei pressi delle finestre e delle verande. Non è comunque raro che condivida alcune tipologie di ambienti con Pholcus phalangioides.

Spermophora senoculata: ragno piccolo (3-4 mm), chiaro e poco appariscente, presenta un’addome globoso e non allungato come nelle specie precedenti. Ama ambienti bui e tranquilli ed è rinvenibile sotto i mobili, tra gli oggetti in stanzini e rimesse o sui soffitti di ambienti poco frequentati.

Theridiidae

Steatoda è certamente il genere di questa famiglia più noto e comune nelle nostre case: dall’aspetto inconfondibile grazie all’addome rotondeggiante e globoso, questi ragni costruiscono una tipica tela irregolare e disordinata negli angoli di casa e dietro i mobili. Nonostante nella stessa famiglia esistano specie dal veleno molto attivo (appartenenti al genere Latrodectus), tutte le Steatoda diffuse nelle abitazioni italiane non possono essere considerate un pericolo per l’uomo.

Steatoda grossa (7-10 mm di corpo) ha dimensioni maggiori rispetto S. triangulosa (4-5 mm di corpo) ed ambedue possiedono una colorazione di base che può variare dal rossiccio al nero, anche se generalmente S. grossa mantiene una colorazione più scura.
Entrambe le specie presentano delle macchie chiare di forma triangolare sull’addome, le quali risultano più numerose in S. triangulosa; quest’ultima presenta inoltre le zampe annulate in modo marcato e riconoscibile.

Sicariidae

L’unica specie di questa famiglia segnalata con certezza in Italia è Loxosceles rufescens. Di dimensioni poco inferiori al centimetro, è un ragno tipicamente sinantropico, xerofilo e termofilo che, per quanto riguarda il nord Italia è in pratica presente solo all’interno delle abitazioni asciutte e riscaldate. E’ specie piuttosto schiva, difficilmente osservabile di giorno se non al riparo dietro mobili, quadri e angoli bui e poco frequentati delle case. Non è però difficile sorprenderlo in piena notte, soprattutto nel periodo estivo, mentre gironzola su pavimenti e muri. E’ una delle poche specie italiane il cui morso può causare piccole lesioni cutanee, va perciò prestata la dovuta attenzione nel caso lo si rinvenga nella propria abitazione. Qui un nostro approfondimento sul “ragno violino” Non è aggressivo ma può rifugiarsi tra scarpe e vestiti (specialmente se “dimenticati” da molto tempo in qualche angolo buio di casa) e, se schiacciato o maneggiato maldestramente, può mordere. A tal proposito si rimanda all’articolo di questo sito sui ragni italiani di rilevanza medica.

Scytodidae: solo il genere Scytodes è diffuso in Italia e tutte le specie di questo genere si rinvengono anche nelle case. Sono ragni tipici per il prosoma voluminoso ed elevato contenente due grosse ghiandole atte a produrre una sostanza collosa utilizzata per catturare le prede. Noti infatti come ragni sputatori; hanno abitudini prettamente notturne ed è facile scorgerli in tarda sera o di notte mentre si sporgono da battiscopa, crepe o fenditure nei muri in attesa di una preda. La specie italiana più nota e diffusa è Scytodes thoracica, grande 4-6 mm, dall’inconfondibile colorazione a macchie e dalle zampe annulate di nero. Per il loro veleno poco attivo e le piccole dimensioni risultano assolutamente innocui per l’uomo.

Oecobiidae

Alcune specie del genere Oecobius sono rinvenibili sui battiscopa, negli angoli e sui muri di casa dove costruiscono una piccola tela ovoidale. Caratteristica è la loro postura a “stella” e la grandissima rapidità con cui si spostano per cacciare o rifugiarsi in luoghi sicuri. Anche la tecnica di caccia è peculiare: Oecobius riesce a catturare anche prede di ragguardevoli dimensioni correndogli intorno e cospargendole di tela fino a immobilizzarle. Solo dopo si getterà sul pasto per consumarlo. Date le ridottissime dimensioni ( 2-3 mm) non sono appariscenti e generalmente passano inosservati.

Zoropsidae

Il genere Zoropsis è piuttosto frequente nelle case, specialmente quelle di campagna, ed è rappresentato da specie molto vistose, di taglia medio/grande (13-17 mm) e dai costumi marcatamente arboricoli e notturni. Questa condizione ancestrale si manifesta nell’abilità che hanno di scalare le pareti lisce e nella spiccata predilezioni per soffitti, finestre, persiane, muri e altri luoghi riparati posti a una certa distanza dal suolo. Con i loro grandi cheliceri possono facilmente perforare la pelle umana e, se disturbati, non esiteranno a mostrarsi mordaci a differenza degli altri ragni italiani. Non si tratta però di ragni pericolosi per l’uomo visto che il loro veleno è scarsamente attivo.

Segestriidae

Rari nelle case ma frequenti in cantine e legnaie, la specie più frequente e appariscente di questa famiglia è Segestria florentina. Trattasi di un ragno grande (il corpo della femmina può superare i 2 cm), dalla colorazione scura, spesso interamente nera, e dalla forma affusolata. E’ facile riconoscerlo per la tipica postura delle zampe, le prime tre paia delle quali orientate frontalmente, e per i cheliceri che possono presentare riflessi metallici (verdi o violacei). Costruisce una tipica tela tubolare nelle cavità di legname o muri, dalla quale si dirama una raggiera di lunghi fili di seta bianca. Nonostante le dimensioni, non si tratta di una specie pericolosa: il morso può risultare doloroso ma ciò è perlopiù dovuto all’azione meccanica dei grandi cheliceri di cui è dotata.

Conclusione

Da quanto detto, e in risposta alle numerose domande che ci pervengono sulla pericolosità delle specie di ragni presenti nelle case, è importante sottolineare che l’unica specie sinantropica pericolosa sul territorio italiano è Loxosceles rufescens. La presenza nelle case di predatori quali i ragni si rivela essere molto utile nel limitare il prosperare di insetti fastidiosi e infestanti: sebbene questi animali possano destare paura nelle persone aracnofobiche, non c’è in realtà alcun vero motivo razionale per temerli o ucciderli. Il rinvenimento di dense popolazioni di ragni è una possibilità piuttosto remota e dovuta o a molti esemplari entrati accidentalmente dall’esterno o alla disponibilità in casa di una gran quantità di prede e rifugi: basterà in tal caso limitare le popolazioni degli insetti dei quali i ragni stessi si nutrono per diminuire sensibilmente la presenza dei ragni.

 

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