Hogna radiata (Lycosidae)

Approfondiamo la conoscenza di Hogna radiata, forse il più energico predatore dei prati e uno dei ragni più grandi d'Italia. Comunissimo e frequente anche nei nostri giardini.

Tempo di lettura: 11 minuti

A cura di Alessandro Kulczycki

Femmina di Hogna radiata

CLASSIFICAZIONE

Hogna radiata (Latreille, 1817)

Famiglia: Lycosidae, Sundevall, 1833

Olotipo: Hogna radiata viene citata per la prima volta dallo zoologo francese Pierre André Latreille nel 1817, all’interno del suo esaustivo volume titolato Nouveau dictionnair d’histoire naturelle, appliquèe aux arts, à l’agriculture à l’economie rurale et domestique, à la mèdecine etc. Descritta su esemplari del sud della Francia, l’olotipo sembrerebbe andato perduto (Roewer, C. F. (1955c)).

Derivatio nominis: L’etimologia del genere Hogna, descritto da Simon nel 1885, è poco chiara. Lo stesso autore non la indica. Presumibilmente, è il risultato di una latinizzazione della parola greca ὄχνη (ókhnē) o ὄγχνη (ónkhnē), rispettivamente pero o albero del pero, forse dovuta alla forma dell’addome (Jan Bosselaers derivatio proposta nel 2009) oppure dal greco γνος (hógnos) = línea, fila, secondo (Fernández-Rubio, F., 2013).
Il nome specifico di H. radiata, invece, deriva dal particolare pattern prosomiale di questa specie, che è costituito da una serie di piccole bande chiare su un fondo scuro, disposte a raggiera attorno alla fovea.

Cambi tassonomici: La storia tassonomica di Hogna radiata è assai complessa e movimentata, difficilmente riassumibile in poche righe. Inizialmente descritta come Lycosa radiata, la specie viene inavvertitamente ridescritta da numerosi autori, ben 12 volte nella sola prima metà dell’800’. Lycosa hellenica, L. chersonensis, L. captans, L. famelica, L. isabellina sono solo alcuni degli esempi che risulteranno poi essere casi di sinonimia, tutti riconducibili alla medesima specie. L. radiata viene trasferita da Thorell al genere Tarentula nel 1872, ma sarà Roewer (1955) a trasferirla per primo nel genere Hogna. Nonostante ciò, la specie viene ripetutamente citata come Lycosa radiata per buona parte della seconda metà del 900, fino al 2000, quando Thaler, Buchar & Knoflach, oltre a riconoscere la sinonimia con la nota L. hellenica, ripristinano in via definitiva l’appartenenza al genere Hogna.

Nomi comuni:  Falsa tarantola, Mediterranean wolf spider, False tarantula

DESCRIZIONE

Hogna radiata è un ragno di grosse dimensioni ed è tra i Lycosidae più grandi d’Europa. Le femmine adulte, dall’aspetto robusto e con zampe massicce e ben sviluppate, superano regolarmente i 20 mm di solo corpo. I maschi adulti sono generalmente più piccoli e differiscono per la loro corporatura più minuta, il corpo più snello e le zampe proporzionalmente lunghe ed esili. Si tratta, tuttavia, di una specie dalle dimensioni estremamente variabili e non è raro trovare individui adulti di entrambi i sessi con dimensioni corporee decisamente più piccole. FIGURE

L’aspetto generale di H. radiata è invece meno variabile: colorazione, livrea e pattern sono, nel complesso, simili in tutti gli individui e rappresentano l’elemento più utile per distinguere la specie dagli altri Lycosidae in natura. Ha una colorazione generale caratterizzata da sfumature di grigio chiaro e marroncino. Gli arti non presentano nette annulazioni ma sono caratterizzati da striature di peluria più scura e grosse setole nere sul dorso dei femori. L’addome è più scuro del resto, con un marchio cardiaco ben visibile e chevron chiari verso la zona posteriore. Questi più evidenti nei giovani e nei maschi adulti. La porzione ventrale dell’addome è coperta da peluria nera in entrambi i sessi. Eccezionalmente alcuni esemplari possono avere zone chiare di peluria ventrale.
Il cefalotorace ha tre bande chiare che convergono nella zona oculare, con peluria più scura tra di esse e linee radiali a raggiera ben evidenti. Tale colorazione cefalica è uno degli aspetti più distintivi di questa specie. FIGURA

DISTRIBUZIONE E HABITAT

In Europa Hogna radiata ha un areale di distribuzione limitato alle aree del sud attorno al bacino del Mediterraneo (Nentwig et al., 2024). È però presente e diffusa anche altrove, ed è segnalata per gran parte del Nord Africa, la Turchia, il Caucaso, la Russia e per svariati Paesi dell’Asia Centrale come Iran e Kazakhstan (World Spider Catalog, 2024).
Secondo alcuni autori un areale di distribuzione così ampio, attraverso un territorio così geograficamente frammentato, è improbabile tanto che si suppone l’esistenza di più specie tra loro molto simili ed ancora non riconosciute. Tale ipotesi necessita tutt’ora di un’indagine tassonomica ben approfondita, particolarmente difficile per quanto riguarda quelle popolazioni che abitano nei paesi meno accessibili (Brady, 2012).

In Italia, è una specie comune ampiamente distribuita dal nord al sud della penisola e su entrambe le isole maggiori. È tuttavia assente dalle elevate altitudini dell’arco alpino e da simili ambienti appenninici di alta quota. In natura, infatti, H. radiata frequenta un’ampia varietà di ambienti prativi più o meno xerici, tipicamente delle basse e medie latitudini, ma è rinvenibile anche nelle radure e nei prati sommitali di ambienti collinari e preappenninici.
Non è un ragno tipico degli ambienti urbani, ed ha scarse tendenze sinantropiche. È tuttavia comune in quelle zone in cui natura e città sono a stretto contatto come all’esterno di case e casali di campagna, nei centri abitati più rurali oppure in quelle aree urbane laddove siano presenti aree verdi e parchi sufficientemente grandi. FIGURA AMBIENTE CASA

ETOLOGIA

Abitudini

Hogna radiata è un ragno dalle abitudini erranti sin dalla sua fase giovanile. È un cacciatore abilissimo e forte ma scarso tessitore. Si affida infatti alla sua velocità, alla forza fisica, all’ottima vista e alle capacità sensoriali per catturare le prede, senza mai usare la ragnatela. E’ talmente forte che spesso riesce a catturare prede anche di dimensioni e peso superiori ai propri.
Le vibrazioni e i movimenti percepiti dal ragno stimolano un attacco fulmineo, che può anche trasformarsi in un inseguimento se la preda è veloce. La predazione si conclude con il raggiungimento e la sopraffazione della preda, seguito da un morso paralizzante dei potenti cheliceri.
FIGURA CACCIA VIDEO CACCIA
Hogna radiata è un grande predatore del microcosmo degli ambienti prativi, attivo di giorno e al crepuscolo. Non costruisce tane fisse ma durante le ore notturne si ritira in rifugi temporanei come crepe nel sottosuolo o sotto le pietre. Da abile e forte predatore ha una dieta varia che include blatte, coleotteri, insetti vari e altri ragni ma con una netta predilezione per gli ortotteri. Tuttavia, a sua volta non è immune alla predazione. I piccoli giovani possono essere catturati da altri artropodi mentre le femmine adulte possono essere attaccate da forti predatori come i chilopodi, oppure dagli uccelli e dalle vespe parassitoidi del genere Cryptocheilus che sono uno dei suoi cacciatori d’eccezione. FOTO VESPA VIDEO VESPA
Queste vespe cacciano regolarmente Hogna radiata per nutrire la loro prole. Paralizzano il ragno con il loro aculeo velenifero e lo trascinano nella loro tana dove depongono un uovo. Una volta schiuso, il giovane vespide si nutrirà del ragno ancora vivo ma paralizzato.

Hogna radiata utilizza la tela principalmente per scopi riproduttivi, come la deposizione delle uova e la costruzione dell’ovisacco protettivo. Inoltre durante il periodo di muta, crea una bolla sericea intorno a sé per proteggersi e completare in sicurezza il processo di ecdisi. Questo rifugio offre una barriera protettiva cruciale durante i momenti di maggiore vulnerabilità del ragno. FOTO MUTA

Fenologia

Hogna radiata ha un ciclo vitale che si sviluppa nell’arco di un anno. Questo significa che non vi è sovrapposizione generazionale tra gli adulti e quindi tutti gli individui che si trovano nei prati durante l’estate o in primavera appartengono alla stessa generazione.
I maschi subadulti raggiungono la maturità sessuale verso la fine dell’estate, solitamente nel mese di luglio. Dopo la maturità, passeranno il resto della loro breve vita alla ricerca delle femmine mature con cui accoppiarsi. Le femmine raggiungono la maturità sessuale e le loro massime dimensioni nello stesso periodo, tra luglio e agosto, quando avviene l’accoppiamento. A differenza dei maschi, le femmine adulte sopravvivono oltre la stagione estiva. La deposizione delle uova e la costruzione dell’ovisacco FIGURA DEPOSIZIONE avvengono qualche settimana dopo l’accoppiamento, generalmente verso la fine di agosto.

La deposizione è un complesso processo che richiede l’uso di abbondante tela. Le uova giallo/arancioni vengono deposte su numerosi fazzoletti di tela sovrapposti, i quali vengono poi manipolati dalla femmina con pedipalpi e cheliceri per formare una struttura sferica. VIDEO?

A differenza della maggior parte dei ragni, Hogna radiata e più generalmente i Lycosidae, mostrano un alto grado di cure parentali. Dopo la deposizione, l’ovisacco viene attaccato alle filiere e la femmina lo trasporta con sé fino alla schiusa. La madre protegge con decisione il suo ovisacco e lo recupera nel caso in cui dovesse staccarsi a seguito di una corsa o una caduta. Al momento della schiusa, i piccoli ragnetti salgono sul dorso della madre e vi rimangono per almeno 15 giorni, traendo energia dai nutrienti acquisiti durante lo sviluppo embrionale.
La madre continua a proteggere e trasportare i piccoli fino a quando non saranno pronti per la dispersione. Può capitare che la prole sia così numerosa da ricoprire completamente il dorso della madre, lasciando liberi solo gli occhi FOTO DI LUIGI Con la prima muta, i piccoli abbandonano il dorso della madre e iniziano la loro vita solitaria. CROP PICCOLI?

Le femmine adulte in genere muoiono poco dopo la dispersione dei piccoli, mentre questi ultimi sverneranno durante l’inverno e torneranno attivi in primavera. Già dai primi di marzo è possibile trovare piccoli esemplari immaturi nei prati incolti e con il proseguo della primavera essi diverranno più attivi, cresceranno e raggiungeranno la maturità sessuale tra luglio e agosto per ripetere cosi il loro ciclo vitale.

Riproduzione

Abbiamo visto che la riproduzione di Hogna radiata avviene durante l’estate, quando maschi e femmine raggiungono la maturità sessuale tra luglio e inizio agosto. I maschi costruiscono una piccola tela spermatica triangolare dove depositano il proprio sperma, che aspirano subito dopo con i pedipalpi. Una volta immagazzinato lo sperma, iniziano la ricerca spasmodica delle femmine reagendo a stimoli visivi e segnali chimici. Pur essendo ragni erranti e vivendo in ampi spazi, riescono comunque a trovare le femmine grazie alle “drag line”, sottili fili di tela lasciati dalle femmine durante lo spostamento.
Il corteggiamento avviene ad opera del maschio attraverso tamburellamenti ritmici dei pedipalpi e sventolamento delle zampe anteriori. FIGURA O VIDEO Durante il contatto iniziale il maschio estende le zampe anteriori verso la femmina che, dopo aver ricambiato il contatto con le sue zampe, assume una posizione di sottomissione. Il contatto conferma la reciproca accettazione e dà il via l’atto copulatorio. FIGURA
Il maschio di Hogna radiata si posiziona sopra la femmina, con la parte cefalica rivolta verso l’addome della partner, inserendo alternativamente i suoi emboli nell’epigino femminile per iniettare il liquido seminale. L’intero atto, dal corteggiamento alla copula, dura solitamente tra i 20 e i 30 minuti. In questi frangenti difficilmente il maschio corre pericoli e la copula procede pacifica. Anche se il cannibalismo è raro durante questo periodo, il maschio si allontana rapidamente una volta completata la fecondazione. La femmina infatti, al risveglio dal torpore copulatorio, potrebbe diventare aggressiva. È quindi importante per il maschio evitare di rimanere nei paraggi.

Pericolosità

Nonostante le sue grandi dimensioni, le eccepibili capacità predatorie, l’aspetto massiccio soprattutto delle femmine adulte e uno ‘sguardo’ alieno poco rassicurante donato dai grandi occhi mediani posteriori, Hogna radiata è un ragno del tutto innocuo per noi umani. Schivo, fugace, poco aggressivo ed estremamente poco propenso al morso, anche le grandi femmine adulte preferiscono darsi alla rapida fuga e raramente mostrano atteggiamenti difensivi. Il morso è un evento più unico che raro ed il veleno è in ogni caso del tutto blando e di nessuna rilevanza medica.

ALLEVAMENTO

L’allevamento di Hogna radiata è una scelta ideale per gli appassionati di ragni, sia per i principianti che per gli esperti, grazie alle sue incredibili caratteristiche e alla facilità di gestione. È infatti una specie dall’indole del tutto pacifica, di facile reperibilità e grande adattabilità, con spettacolari capacità predatorie, rapida nella crescita e incapace di scalare superfici lisce. Un soggetto perfetto per osservarlo e imparare a conoscerlo anche in terrario. Sempre con il dovuto rispetto che deve spingere l’allevatore a fornire condizioni idonee al benessere dell’esemplare osservato e deve allontanare l’appassionato dalle indiscriminate raccolte in natura!
Questo ragno terricolo ed errante richiede una stabulazione a sviluppo orizzontale. FOTO Una teca trasparente o un contenitore per alimenti trasparente sono del tutto idonei. Oltre al substrato di 2-3cm, formato di terra e torba, si possono fornire elementi naturali come pezzi di corteccia, una pietra, e un sottile strato di erba secca. Così facendo si andrà a migliorare il micro-ambiente, fornendo rifugi e simulando l’irregolarità tipica dell’habitat naturale di prati e campi.

A differenza dell’allevamento di ragni tropicali, non è necessario fornire alcuna fonte di riscaldamento poiché H. radiata si adatta bene alle temperature interne delle nostre abitazioni nella stagione primaverile ed estiva. Un ragno ben alimentato ottiene tutti i liquidi necessari tramite il consumo di prede ma è consigliabile comunque nebulizzare il substrato una volta a settimana, o una volta ogni 10 giorni, per fornire un’umidità simile a quella dei prati.
A tal proposito, durante i periodi di premuta del ragno è importante aumentare l’umidità nebulizzando abbondantemente il terrario per facilitare l’ecdisi. In questo periodo il ragno si ritirerà in qualcuno dei rifugi forniti, proteggendosi con la propria tela, per completare il processo di muta.

Hogna radiata è un ragno attivo e vorace, con un rapido tasso di crescita. I giovani individui impiegano solo 3-4 mesi per raggiungere la maturità sessuale e possono essere nutriti 2-3 volte a settimana con prede adatte alle loro dimensioni. I maschi adulti mangiano poco, mentre le femmine adulte possono essere alimentate con un solo pasto settimanale. Le femmine mature, in particolare, devono essere alimentate con moderazione per evitare sovralimentazione e favorire così una vita più longeva. In allevamento le femmine possono sopravvivere per tutto l’inverno estendendo significativamente il loro ciclo vitale.
L’allevamento di Hogna radiata offre anche la soddisfazione di osservare il suo comportamento predatorio. Questo ragno è un predatore eccezionale, in grado di cacciare prede anche più grandi di sé come gli ortotteri. I grilli, come gli Acheta domesticus, sono ideali come prede ma anche altre insetti comunemente usati come cibo vivo (ad esempio le comuni blatte Shelfordella lateralis) sono adatti per tutte le fasi di crescita. Sconsigliate sono le prede lente e poco stimolanti come le larve di Tenebrio molitor, poiché Hogna radiata preferisce prede attive e in movimento. Tuttavia, gli allevatori possono utilizzare anche prede nostrane, facilmente reperibili in natura soprattutto per chi vive in campagna.

APPROFONDIMENTI

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Referenze

– Brady, A. R. (2012). Nearctic species of the new genus Tigrosa (Araneae: Lycosidae). Journal of Arachnology 40(2): 182-208. doi:10.1636/K11-77.1

– Fernández-Rubio, F. (2013). La etimología de los nombres de las arañas (Araneae). Revista ibérica (22): 125–130.

– Latreille, P. A. (1817). [Articles sur les araignées]. In: Nouveau dictionnaire d’histoire naturelle, appliquée aux arts, à l’agriculture, à l’économie rurale et domestique, à la médecine, etc. Nouvelle Édition. Deterville, Paris, Tome 7-11, 13, 17-18. doi:10.5962/bhl.title.20211

Nentwig W, Blick T, Bosmans R, Gloor D, Hänggi A, Kropf C (2024): Spiders of Europe. Version {5}.2024. Online at https://www.araneae.nmbe.ch , accessed on {15/05/2024}. https://doi.org/10.24436/1

– Roewer, C. F. (1955c). Katalog der Araneae von 1758 bis 1940, bzw. 1954. 2. Band, Abt. a (Lycosaeformia, Dionycha [excl. Salticiformia]). 2. Band, Abt. b (Salticiformia, Cribellata) (Synonyma-Verzeichnis, Gesamtindex). Institut royal des Sciences naturelles de Belgique, Bruxelles, 1751 pp.

Thaler, K., Buchar, J. & Knoflach, B. (2000). Notes on wolf spiders from Greece (Araneae, Lycosidae). Linzer Biologische Beiträge 32: 1071-1091.

– World Spider Catalog (2024). World Spider Catalog. Version 25.0. Natural History Museum Bern, online at http://wsc.nmbe.ch , accessed on {15/05/2024}. doi: 10.24436/2

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