Cheiracanthium punctorium (Cheiracanthiidae )

Approfondiamo la conoscenza di Cheiracanthium punctorium, specie italiana dall'aria poco rassicurante! Dotato di grandi cheliceri e sempre sulla difensiva.

Tempo di lettura: 17 minuti

A cura di Federica Fabietti

Un Cheiracanthium punctorium su sfondo nero

CLASSIFICAZIONE

Cheiracanthium punctorium  (Villers, 1789) WSC LSID urn:lsid:nmbe.ch:spidersp:023409

Disegni dei genitali di Cheiracanthium punctorium
Fig. 1: Cheiracanthium punctorium: a, b: palpo maschile; c: epigino, d: vulva, e: dettaglio dell’apofisi tibiale. (da Sterghiu 1985)

Famiglia: Cheiracanthiidae Wagner, 1887

Olotipo: Nel 1789 Il naturalista ed entomologo Francese Charles Joseph de Villers pubblicò Caroli Linnaei entomologia, faunae Suecicae descriptionibus aucta (Villers, 1789) dove venivano raccolte le numerose descrizioni di insetti ed aracnidi fatte da Carolus Linnaeus nelle sue importanti opere. E’ qui che per la prima volta troviamo Cheiracanthium punctorium, descritto allora con il nome di Aranea punctoria: una specie ritenuta pericolosa e caratterizzata da grandi cheliceri neri e appuntiti. Nel lavoro si dà solo una breve descrizione dell’habitus e della disposizione oculare e si consiglia, in caso di morso, l’utilizzo dell’ammoniaca come antidoto (“antidotum alkali-fluor“).

Derivatio nominis: Cheiracanthium è costituito da due parole greche, Cheir che significa mano e Akantha che vuol dire spina. Il nome si riferisce alla particolare conformazione del cymbium (il tarso modificato dei pedipalpi che ricopre il bulbo genitale) dei maschi adulti, nel quale si può notare una protuberanza simile a una spina (Fig. 1: a, b). Il nome della specie punctorium deriva dalla parola latina punctum (puntura).

Cambi tassonomici: Prima di essere ascritta a Cheiracanthium, questa specie venne assegnata a numerosi generi quali Aranea, Clubiona, Drassus e Anyphaena.
Oltre ad essere conosciuto come Aranea punctoria, fu descritto anche come Cheiracanthium nutrix (Koch, 1839) e successivamente come Cheiracanthium italicum nella pubblicazione Araneidi italiani. Atti della Società Italiana di Scienze Naturali (Canestrini & Pavesi, 1868) realizzata dai naturalisti italiani Giovanni Canestrini e Pietro Pavesi.
Solamente dieci anni più tardi in Les arachnides de France di Eugene Simon (Simon, 1878) la specie verrà ridescritta e le specie sopra menzionate sinonimizzate con Cheiracanthium punctorium, prendendo la sua nomenclatura definitiva.

E’ interessante notare che Cheiracanthium apparteneva inizialmente alla famiglia Cheiracantidae, creata da Wagner nel 1887. Inspiegabilmente il nome e l’utilizzo di tale famiglia venne dimenticato per un lungo periodo di tempo dopo che Eugène Simon, nel 1897, trasferì il genere nella famiglia Clubionidae non menzionando la vecchia famiglia.  Nessun cambiamento si ebbe nel secolo successivo finché il genere venne di nuovo trasferito nella famiglia Miturgidae (Ramirez et al.,1997): anche questa volta l’originaria famiglia Cheiracantidae  venne ignorata.

Nel 2014, in seguito a un lavoro di revisione dei Miturgidae (Ramírez, 2014) in cui viene finalmente riconosciuta la famiglia istituita da Wagner, Cheiracanthium è entrato a far parte della nuova famiglia Eutichuridae. E’ stato scelto il nome Eutichuridae, nonostante Cheiracantidae sia un senior synonim e quindi con diritto di precedenza secondo il codice nomenclaturale, poiché “Cheiracantidae” è un nome omonimo, già utilizzato stabilmente per una famiglia di pesci preistorici e per una di nematodi.

Nonostante ciò, recentemente  (Ono & Ogata, 2018) è stata proposta e motivata, seguendo le norme del Codice Intarnazionale di Nomenclatura Zoologica (ICZN), l’adozione del vecchio nome familiare usato da Wagner ma leggermente modificato per uniformarlo alle norme di scrittura dei nomi scientifici. Ecco che oggi Cheiracanthium punctorium appartiene alla famiglia Cheiracanthiidae.

Nomi comuni: Ragno dal sacco giallo, Yellow sac spider.

DESCRIZIONE

Cheiracanthium punctorium è la specie più grande all’interno del suo genere a livello europeo: le femmine mature misurano dai 10 ai 20 mm circa di corpo mentre i maschi variano dai 7,5 ai 12 mm.

Una delle caratteristiche principali di questo ragno sono i grandi e vistosi cheliceri: nei maschi adulti si presentano notevolmente più lunghi, curvi e maggiormente distanziati in diagonale rispetto a quelli della femmina e risultano pertanto utili per distinguere facilmente i due sessi. I cheliceri sono di una colorazione rossastra, eccezion fatta per la parte apicale (vicino alla zanna) più scura, tendente al nero (Fig. 2, 3).

Il colore rosso acceso dei cheliceri prosegue anche nella parte cefalica mentre il resto del cefalotorace ha una colorazione rossa maggiormente chiara e sfumata, posteriormente, in una tonalità ocra. Il cefalotorace non presenta alcun pattern evidente e nei maschi ha una colorazione più omogenea. L’addome invece ha una colorazione di base più chiara, pressoché uniforme tra il giallo e il verde: l’unico pattern individuabile consiste in una macchia cardiaca che può essere più o meno marcata.

I maschi presentano addome molto simile per colorazione alle femmine e ne differiscono soltanto per un marchio cardiaco maggiormente evidente (Fig. 4, 5).
Le zampe sono prive di qualsiasi anellatura o maculatura, di colore ocra e sono lunghe e agili per facilitare le arrampicate sugli steli dove questi ragni arbusticoli costruiscono abitualmente il loro rifugio. Tarsi e metatarsi presentano scopule che gli permettono di essere abili scalatori anche di superfici lisce.

Dimorfismo sessuale

Negli esemplari adulti possiamo notare un evidente dimorfismo sessuale. Oltre alle notevoli dimensioni dei cheliceri e alla loro divergenza, i maschi di C. punctorium presentano un aspetto molto più affusolato e zampe più lunghe in proporzione al corpo rispetto alle femmine.

Prima di essere trasferito nella famiglia Miturgidae e successivamente negli Eutichuridae e Cheiracanthiidae, il genere Cheiracanthium apparteneva alla famiglia Clubionidae: questo è dovuto alla notevole somiglianza con il genere Clubiona. L’habitus dei due generi quindi è molto simile ma possiamo distinguere chiaramente Cheiracanthium per il primo paio di zampe più lungo del quarto (L1>>L4) e la mancanza di una chiazza più chiara lungo la fovea (che al contrario possiede Clubiona) (Roberts, 1995)

I giovani hanno colorazione più o meno omogenea, verdastro-giallognola, con marchio cardiaco che è relativamente più evidente negli stadi iniziali e diventa gradualmente meno visibile man mano che l’esemplare cresce (Fig.6). Il prosoma varia con l’accrescimento da un giallognolo-verdastro all’ocra ma soltanto dopo l’ultima muta appare il colore rosso acceso tipico della specie (Fig. 5).

DISTRIBUZIONE E HABITAT

Ambiente tipico di Cheiracanthium punctorium
Fig. 7: Cheiracanthium punctorium – Habitat

Inizialmente la diffusione di Cheiracanthium punctorium era limitata ai paesi con clima mite nel sud dell’Europa; negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici e una numerosa combinazione di fattori evolutivi, sembra si sia diffuso sempre più nei territori con clima più freddo.
La sua avanzata verso il nord Europa può aver avuto inizio nella metà del ventesimo secolo, quando esemplari di questa specie vennero segnalati nelle pianure della Germania dell’est e in Svezia. Queste popolazioni tuttavia rimasero isolate per molto tempo, iniziando la vera e propria espansione solo negli ultimi decenni.

Adesso C. punctorium può essere rinvenuto con facilità anche in Germania settentrionale, nel sud della Svezia e negli stati balcanici; alcuni studiosi prevedono che in pochi anni sarà presente anche il Polonia e nei territori intorno al mar Baltico (Krehenwinkel et al. 2016).

L’Italia è tra i paesi nativi di questa specie e risulta diffusa su tutto il territorio. Unica eccezione ad oggi sembra essere la Sicilia, regione in cui non è stato ancora segnalato (Pantini e Isaia, 2016).

L’habitat tipico sono i prati, le radure e i terreni incolti in cui può trovare cardi, arbusti e piante erbacee alte e cedevoli adatte alla costruzione del suo rifugio sericeo; C. punctorium dimostra una buona adattabilità e può essere rinvenuto sia in ambienti piuttosto umidi che in aree più brulle e steppiche. Anche per quanto riguarda l’altitudine si dimostra una specie molto adattabile essendo presente sia in zone costiere, con clima prettamente mediterraneo, che in zone montuose a clima freddo (1400 – 1500 m s.l.m.) dove la vegetazione viene ricoperta di neve durante buona parte dell’inverno. Non fanno eccezione le zone urbanizzate che presentino aree verdi compatibili con l’ecologia della specie.

ETOLOGIA

Abitudini

Sacco sericeo con un maschio
Fig. 8: Cheiracanthium punctorium – Sacco sericeo

Una delle particolarità di Cheiracanthium punctorium e delle altre specie del suo genere è la costruzione di un rifugio simile ad una sacca globosa e bianca, che viene fissato alla vegetazione a circa 30-50 cm dal suolo. Non è sempre facile notare questi bozzoli di seta perché solitamente vengono coperti e nascosti dagli steli delle piante, dal detrito vegetale o dalle foglie su cui vengono costruiti (Fig. 8).

Il sacco sericeo, costruito sia da esemplari giovani che da femmine adulte, ha una particolare importanza per i ragni appartenenti al genere Cheiracanthium poiché viene utilizzato come rifugio durante le ore diurne, pur non essendo questa la sua unica funzione. All’interno di questo bozzolo infatti, si svolgono alcune delle fasi più importanti del loro ciclo vitale come l’accoppiamento e la deposizione dell’ovisacco.

Nelle ore crepuscolari Cheiracanthium punctorium è maggiormente attivo ed esce dal proprio rifugio per andare in cerca di prede nelle zone circostanti: vengono catturate un’ampia varietà di insetti (ortotteri, lepidotteri, ditteri,…) e altri artropodi.
Non utilizzando la ragnatela per la cattura delle prede ma solo per la costruzione del suo rifugio, viene considerato un ragno cacciatore dalle abitudini erranti.

Pericolosità

Cheiracanthium punctorium non è oggi considerato pericoloso in quanto il suo veleno non ha effetti mortali o invalidanti sull’uomo.

Il suo morso tuttavia può essere causa di forte dolore, urente, simile per intensità a quello dovuto ad una bruciatura e provoca solitamente rossore, turgore locale e prurito nella zona interessata. Tutti questi effetti hanno comunque natura transitoria regredendo spontaneamente in breve tempo (Vetter et al, 2006; Vetter & Isbister, 2008; Nentwig & Kuhn-Nentwig, 2013). Gli effetti sistemici come mal di testa e nausea, che solitamente passano comunque nel giro di qualche ora, sembrano essere attribuibili più a particolari condizioni fisiche del soggetto morso che all’azione diretta del veleno.

Fino a pochi anni fa si credeva che il veleno del genere Cheiracanthium potesse provocare delle necrosi tissutali, simili a quelle riscontrabili a seguito di un morso di Loxosceles rufescens; queste credenze erano frutto soltanto di esperimenti su animali da laboratorio e casi in cui il morso di questo ragno era stato solo presunto ma mai confermato (Vetter et al, 2006; Vetter & Isbister, 2008).

Si tratta di un ragno grande, tendenzialmente mordace e che non esita ad esibire i cheliceri con atteggiamento intimidatorio ed a mordere se inavvertitamente toccato o schiacciato. Può accadere di rinvenire esemplari erranti nel periodo estivo, specialmente i maschi, nei pressi o all’interno di case sia di campagna ma anche di centri abitati non eccessivamente metropolizzati che preservano al loro interno gli habitat tipici di questa specie. In queste aree non è quindi improbabile venirne a contatto ed essere accidentalmente morsi: nell’eventualità, come detto prima, eccetto i fastidi temporanei non sussistono altri pericoli per la salute.

Fenologia e riproduzione

Il ciclo vitale di Cheiracanthium punctorium ha una durata annuale e la morte della femmina coincide con l’abbandono da parte dei piccoli del rifugio materno nel periodo autunnale.
Lo sviluppo di questa specie è molto rapido e sul territorio europeo gli esemplari maturi possono essere rinvenuti dal mese di giugno sino ai mesi autunnali (Nentwig et al., 2016, Bellmann, 1997). In Italia la maturazione è prevalentemente concentrata nella stagione estiva (luglio-agosto) tanto che non è comune individuare maschi adulti nei mesi primaverili: caratteristica questa che lo differenzia dalle altre specie congeneriche che hanno un periodo di maturazione più esteso e precoce.

Maschio adulto che attende affianco alla femmina subadulta
Fig. 9: Un maschio adulto vive a fianco di una femmina subadulta

Il tempo di maturazione di questi ragni è leggermente sfalsato fra i sessi: i maschi di Cheiracanthium punctorium divengono adulti tendenzialmente in anticipo rispetto alla femmina ed iniziano ad errare in cerca di una compagna che, in quel periodo e nella stessa area geografica, è ancora subadulta. Se la ricerca si conclude con successo, costruiscono una propria sacca di seta attigua a quella della femmina. I due esemplari convivono così in bozzoli adiacenti fino a quando la femmina non effettua la muta di maturazione. Subito dopo viene eliminata la parete divisoria tra i due rifugi ottenendo un’unica grande struttura sericea all’interno della quale avverrà l’accoppiamento (Figs 9, 10). Qui i partners possono convivere anche per molti giorni fino alla fecondazione della femmina.

Cheiracanthium punctorium utilizza durante l’accoppiamento una posizione particolare, tipica del genere: il maschio si insinua sotto l’addome della femmina – i due esemplari si trovano con il cefalotorace a contatto del ventre dell’altro – (Foelix, 2011) – ed inserisce nell’epigino, alternandoli, entrambi i bulbi palpali (Fig. 11). Il ciclo vitale del maschio si conclude poco tempo dopo l’accoppiamento.

La femmina depone un unico ovisacco, contenente un centinaio di uova, che viene fissato nella parete interna del rifugio (anticipatamente fortificato); durante tutto il periodo di incubazione il ragno smette di nutrirsi e assume un atteggiamento particolarmente aggressivo, rimanendo a protezione delle uova e successivamente dei piccoli che per qualche settimana rimarranno insieme alla madre.

L’ovisacco impiega circa un mese per schiudersi e i nuovi nati rimangono ancora per circa tre settimane nel rifugio materno, prima di disperdersi e costruire un proprio piccolo rifugio (di circa 5 mm) nel quale passeranno il periodo invernale (Niederösterreichisches Landesmuseum, 2007).

ALLEVAMENTO

L’allevamento di Cheiracanthium punctorium è sconsigliato a chi si avvicina per la prima volta al mondo degli aracnidi, per la sua gestione non semplicissima (è piuttosto veloce, mordace e può infliggere morsi dolorosi) e per l’allevamento che richiede attenzione.
Come setup è possibile utilizzare un terrario o faunabox ben ventilato e dimensioni relativamente grandi (circa 15 x 15 x 20 cm o più) nel quale dovrà essere aggiunta della torba di sfagno o terriccio come substrato e degli steli flessibili che permettano al ragno la costruzione del rifugio tipico di questo genere. L’utilizzo di una piccola pianta viva quale il pothos (genere Epipremnum) o di piante finte adeguate è ugualmente funzionale.

E’ importante prestare attenzione all’umidità poiché si tratta di una specie piuttosto sensibile alla disidratazione, specialmente nel caso degli esemplari giovani; oltre a tenere il substrato relativamente umido sarà necessario nebulizzare periodicamente la teca in quanto gli esemplari preferiscono dissetarsi con le goccioline che si formeranno sugli addobbi o sulle pareti.
Come alimentazione andranno bene una gran varietà di insetti, molto apprezzati saranno piccoli ortotteri (grilli, piccole cavallette), insetti volanti come lepidotteri o ditteri e blatte, sebbene queste abbiano risultino generalmente meno appetibili; sarà sempre preferibile scegliere delle prede adeguate alla taglia del ragno.

Per tentare la riproduzione di questa specie, come abbiamo visto, sarà necessario far incontrare il maschio maturo con la femmina ancora subadulta e solo dopo che questa avrà costruito il suo sacco protettivo. Questa condizione naturale, sebbene non risulti un vero e proprio vincolo in quanto la femmina adulta risulta ricettiva anche con maschi erranti, ci darà la possibilità di osservare il particolare comportamento dei partners.

APPROFONDIMENTI

Diffusione di Cheiracanthium punctorium in Europa

Come abbiamo già visto, negli ultimi decenni Cheiracanthium punctorium sembra abbia iniziato una rapida diffusione verso i paesi del nord (come Germania, Svezia e Paesi Baltici) con un clima più freddo e ostile rispetto ai territori in cui questa specie poteva essere trovata in origine. Secondo gli specialisti questo è solo l’inizio di un’espansione massiva dovuta a una complessa interazione di fattori climatici ed evolutivi.
La sua diffusione, della quale si ha traccia con le prime segnalazioni della metà del ‘900, è probabilmente stata favorita dai cambiamenti climatici e dalla sua elevata capacità di dispersione dovuta al ballooning. A seguito dei nuovi insediamenti è seguita una fase di stasi, con popolazioni che sono rimaste isolate a causa probabilmente della necessità di adattarsi alle nuove condizioni ambientali. Da lì è poi ripresa l’espansione degli ultimi anni.

Con lo scopo di identificare i fattori legati alla sua diffusione, sono stati raccolti 400 esemplari di questa specie (provenienti sia dai territori nativi, sia dai paesi in cui C. punctorium è stato segnalato solo negli ultimi anni) da cui è stato estratto il DNA genomico per capire se ci fossero differenze genetiche tra le varie popolazioni (Krehenwinkel et al. 2016).
Queste analisi hanno evidenziato la presenza di tre popolazioni geneticamente separate: la prima è quella nativa, che comprende i campioni della Penisola Iberica, Italia, Slovenia, Germania sud-occidentale e Russia sud-occidentale, mentre le altre sono due differenti popolazioni in espansione: una negli stati baltici, che diverge maggiormente, e l’altra nella Germania nord-orientale.

Un’ulteriore prova della differenziazione tra i tre gruppi è la dimensione: i Cheiracanthium punctorium degli stati baltici hanno dimensioni ridotte rispetto quelli in espansione nel nord-est della Germania. Questi ultimi non raggiungono comunque la dimensione delle popolazioni native.
Nei paesi d’origine questa specie cresce dalla primavera fino all’estate, stagione in cui raggiunge la maturazione; è plausibile che le dimensioni corporee ridotte delle popolazioni nordiche possano essere un adattamento alla stagione mite che, essendo più breve nei paesi del nord Europa, costringerebbe gli esemplari ad uno sviluppo più rapido.

Cheiracanthium spp. in Italia

In Italia oltre a Cheiracanthium punctorium sono segnalate altre tredici specie di questo genere (Nentwig et al., 2016; Pantini & Isaia, 2016), tra cui le più diffuse e facilmente identificabili sono:

Cheiracanthium mildei L. Koch, 1864

Disegni dei genitali di Cheiracanthium mildei
Genitali di Cheiracanthium mildei (da Sterghiu 1985)

Questa specie è facilmente rinvenibile in tutto il territorio italiano (comprese Sicilia e Sardegna) ed è diffusa in tutta l’Europa del sud. C. mildei presenta un’ecologia abbastanza differente dalle altre specie congeneriche, risultando infatti l’unica che si rinviene quasi esclusivamente in ambito arboricolo, dove è estremamente comune sotto le cortecce.

Si adatta quindi a vivere negli anfratti stretti che le cortecce offrono e per tal motivo non costruisce sacche globose come C. punctorium ma maggiormente schiacciate, con una seta di consistenza molto più resistente e cartacea. Il prosoma ha un colore marroncino giallognolo, con una leggera peluria bianca e un pattern radiale appena accennato di un colore più scuro, mentre l’addome, che ha la stessa colorazione di base, presenta una macchia cardiaca lanceolata.

Habitus Cheiracanthium mildei femmina
Fig. 12: Cheiracanthium mildei femmina adulta
Habitus Cheiracanthium mildei maschio
Fig. 13: Cheiracanthium mildei maschio adulto

Differenza notevole con C. punctorium, oltre all’assenza di colorazione rossa dei cheliceri e dell’area cefalica, è nella mancanza di modificazioni nei cheliceri degli esemplari maschi. Questi risultano quindi piccoli, non appariscenti e di colorazione nerastra. Cheiracanthium mildei non raggiunge le dimensioni di C. punctorium, sia i maschi che le femmine hanno una dimensione corporea che varia tra i 7 e gli 11 mm.

Cheiracanthium seidlitzi L. Koch, 1864

Disegni dei genitali di Cheiracanthium seidlitzi
Genitali di Cheiracanthium seidlitzi (da Simon 1932)

L’habitus di Cheiracanthium seidlitzi, sebbene si avvicini a quello di Cheiracanthium punctorium, risulta facilmente distinguibile negli esemplari adulti. Le femmine hanno una colorazione addominale molto diversa da C. punctorium, con un marchio cardiaco molto scuro, violaceo, che si estende fino alle filiere. Il resto dell’addome ha colorazione di base giallognola ma con aree laterali più tenui, spente e verdognole; le aree dorsali che inglobano il marchio cardiaco sono invece di un giallo più acceso. Il prosoma non è mai rosso acceso ma di una colorazione omogenea ocra e poco vivace. I cheliceri appaiono molto scuri, con le aree nere estese e aree prossimali di un rosso molto scuro. Questa stessa colorazione rossa poco appariscente si estende anche all’area frontale del prosoma.

Habitus di un maschio di Cheiracanthium seidlitzi
Fig. 14: Maschio adulto di Cheiracanthium seidlitzi
Habitus di una femmina di Cheiracanthium seidlitzi
Fig. 15: Femmina adulta di Cheiracanthium seidlitzi

A livello addominale anche i maschi adulti differiscono, presentando un marchio cardiaco molto evidente e scuro che si estende fino alle filiere. Le due bande dorsali gialle e vivaci attorno al marchio cardiaco risultano ancora più accese e vistose. Ulteriore chiara differenza si ha nei cheliceri: C. seidlitzi ha una protuberanza triangolare molto evidente sull’area interna e prossimale di ciascun chelicero che, a riposo, si sovrappone parzialmente con quella presente sul chelicero adiacente (Fig. 14).

I maschi possono raggiungere una dimensione di 8.3-9 mm mentre le femmine variano tra i 7.35-12 mm. È un ragno piuttosto diffuso in buona parte dell’Europa pur essendo poco comune in Italia continentale e non segnalato nelle isole.

Cheiracanthium erraticum (Walckenaer, 1802)

Disegni dei genitali di Cheiracanthium erraticum
Genitali di Cheiracanthium erraticum (da Sterghiu 1985)

Una delle specie più comuni e diffuse in Europa, inclusi paesi in cui C. punctorium non è presente.
Le femmine possono arrivare a misurare 8-9 mm mentre i maschi misurano tra i 5 e i 6,5 mm
Il prosoma è marrone con delle tendenze giallastre e verdastre, l’addome ha lo stesso colore di base con una striscia continua di colore rosso scuro con delle bordature giallognole.

Il suo habitat ideale sono margini boschivi e prati, dove può trovare un ambiente asciutto o leggermente umido e una vegetazione erbacea in cui costruire il proprio rifugio.

Il veleno di Cheiracanthium e la sua pericolosità per l’uomo

Nel corso degli anni, importanti lesioni cutanee necrotiche sono state associate al morso di Cheiracanthium spp. in numerosi articoli, manuali e riviste mediche. Inevitabilmente la comunità scientifica iniziò a dare per scontato che il veleno di questo genere poteva provocare casi di aracnidismo dermonecrotico.

Le ricerche e i resoconti medici erano però fondati su errori metodologici, su identificazioni fallaci dell’effettivo responsabile dell’avvelenamento e, soprattutto, su pregiudizi alimentati da esperimenti animali condotti su cavie peruviane e conigli: questi roditori hanno mostrato particolare sensibilità al morso di Cheiracanthium, sviluppando delle ampie necrosi cutanee, e fu considerato plausibile estendere gli effetti osservati anche sull’uomo (Vetter et al., 2006).

E’ ormai ben chiaro, invece, che le tossine presenti nel veleno di questi ragni provocano esiti assai differenti negli umani e nei roditori come si verifica per le tossine di molti altri animali.
Per chiarire le effettive conseguenze del veleno di Cheiracanthium sull’uomo, dei ricercatori Australiani e Statunitensi hanno raccolto simultaneamente dati ospedalieri e bibliografici, assicurandosi che i morsi riportati fossero verificati (cioè che il ragno fosse catturato immediatamente dopo il morso) e procurandosi informazioni come località, storia medica, effetti clinici e la progressione degli effetti fino alla risoluzione (Vetter et al, 2006; Vetter & Isbister, 2008).

Negli Stati Uniti sono stati esaminati 10 casi, avvenuti nell’arco di 50 mesi dove i pazienti erano prevalentemente donne con un età compresa tra i 4 e i 61 anni. Anche in Australia i morsi esaminati sono stati 10 però per la maggior parte i pazienti erano maschi e con un età compresa tra i 2 e i 55.
Inoltre da una revisione della vecchia letteratura sono stati selezionati 39 reportage a livello globale che potevano essere considerati verificati con certezza e che presentassero tutti i dati fondamentali per questo tipo di ricerca.
Delle 20 persone esaminate in Australia e Stati Uniti nessuna ha presentato reazioni di grave intensità come ulcere, necrosi, reazioni allergiche o infezioni. Il dolore provocato dal morso è svanito nella maggior parte dei casi nel giro di un’ora, solo due pazienti hanno avvertito disagio rispettivamente per 36 e 48h, effetti sistemici come nausea e mal di testa sono stati avvertiti solamente in due casi.
I morsi analizzati in questi due continenti hanno avuto quindi effetti molto simili, l’unica differenza riscontrabile è il luogo in cui sono avvenuti. Infatti i morsi australiani sono stati molto più comuni all’esterno mentre negli Stati uniti per la maggior parte sono avvenuti all’interno delle abitazioni. Tra i 39 casi revisionati dalla vecchia letteratura solo un morso di Cheiracanthium punctorium verificatosi in Europa ha provocato una necrosi di piccolissime dimensioni (Maretic, 1962), mentre negli altri 38 si sono verificati i soliti sintomi di minore importanza come nei precedenti 20 casi.

In definitiva quindi oggi possiamo dire senza ombra di dubbio che il morso di Cheiracanthium non ha effetti particolarmente importanti sull’organismo umano, ad esclusione del temporaneo forte dolore e dei soliti noti effetti dell’avvelenamento cutaneo (rossore, gonfiore e prurito) (Vetter et al, 2006; Vetter & Isbister, 2008; Nentwig & Kuhn-Nentwig, 2013).

REFERENZE

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